Assemblea IPCT-ITIS, a scuola il gradito ritorno di Padre Stefano e la disanima sul valore della donna a cura dell prof.ssa Perna

Il 16 marzo, all’Archimede, è stato promosso un nuovo incontro per riflettere sulla parità di genere e per manifestare la vicinanza della nostra istituzione scolastica alla comunità del Congo.

Martedì 16 marzo, all’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Archimede, si è svolta l’assemblea organizzata dai plessi Ipct e Itis, incentrata sul valore della donna nella società di oggi, passando dal tema della violenza alla parità di genere fino al rinnovato appello a riflettere sulla condizione delle sorelle e dei fratelli del Congo.

L’incontro, tenutosi nell’Aula Biblioteca di via Sipione, è stato trasmesso in diretta streaming per permettere alle classi dei diversi indirizzi di seguire nel rispetto delle norme anticovid. Ad aprire l’assemblea il rappresentante dell’Ipct, Flavio Salemi, studente dei Servizi Alberghieri, che, dopo i saluti iniziali, ha passato la parola alla prima relatrice, ​la prof.ssa Giada Serena Perna.

page2image62199904
Il femminicidio consiste nel provocare la morte di una donna, bambina o adulta, da parte del proprio compagno, padre, marito o di un uomo qualsiasi, in conseguenza del mancato assoggettamento fisico o psicologico della vittima” ha spiegato la docente di diritto ricordando, inoltre, che il 9 agosto è entrata in vigore ​la legge 19 luglio 2019, n.69​, conosciuta come ​codice rosso ​in materia di tutela delle vittime di violenza domestica. Nel corso della sua disanima completa e chiara, che ha destato l’interesse della comunità scolastica, la prof.ssa Perna, referente di Istituto per l’Educazione Civica, ha fatto il punto sulla parità di genere ai nostri giorni, concludendo con uno sguardo agli obiettivi dell’Agenda 2030 con riferimento all’educazione alla cittadinanza globale.
page2image62200112
Un gradito ritorno, inoltre, quello del secondo ospite della giornata,​ don Stefano Trombatore, che ha accolto l’invito a essere nuovamente presente per parlare ai giovani di ciò che accade poco distante dalla nostra terra.
Per qualche problema o per qualche limite che a volte ci viene incontro, noi soffriamo, ci intristiamo per piccole cose. Vedere – ha spiegato il prete rosolinese riferendosi ai fratelli del Congo– quella gente felice e manifestare la propria gioia per la vita pur vivendo nell’estrema povertà, nella miseria e nella fame, ci ha dato tanta felicità arricchendoci vicendevolmente...”. A seguire, don Stefano ha risposto alle domane rivolte da una rappresentanza di studenti, che hanno permesso di spaziare su differenti quanto urgenti temi di scottante attualità.

L’incontro si è chiuso rinnovando non solo l’appello a firmare la petizione lanciata dai sacerdoti di Rosolini per rispondere all’emergenza umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo, ma anche con la rinsaldata consapevolezza che giornate come l’8 marzo non sono momenti di festa, quanto occasioni di dialogo e confronto, utili per rinsaldare l’impegno a superare qualsiasi divario di genere, oltre che a costruire una cultura che affermi a gran voce il ripudio di ogni forma di violenza, sia essa fisica che psicologica e verbale.

Anna Runza