Che lettore sei? Il sondaggio che svela le abitudini di lettura dei rosolinesi

Quali sono le abitudini di lettura dei rosolinesi? Quanto è conosciuto il Dantedì? Lo svela un sondaggio condotto dagli studenti dell’Istituto Superiore Archimede.

In occasione del Dantedì, giornata-simbolo dedicata al Sommo Poeta che ricorre annualmente il 25 marzo, noi studenti dell’I.I.S.S. “Archimede” di Rosolini abbiamo realizzato un breve sondaggio che verte sulle abitudini di lettura dei nostri concittadini e sulla celebrazione dell’eternità dell’Alighieri.
Abbiamo chiesto al docente di letteratura italiana prof. Salvatore Grillo di commentare insieme a noi l’esito del sondaggio. Diamo un’occhiata ai principali risultati:

160 partecipanti hanno portato a termine il questionario, di cui 116 donne e 44 uomini (cfr. grafico 1). Cosa pensa della netta prevalenza femminile?

“Ciò non sorprende se si considera il fatto che le donne, oggi come tradizionalmente in passato, sono un pubblico più attento alla lettura. Hanno contribuito a una vera e propria rivoluzione culturale nell’universo della lettura e della letteratura già a partire dal ‘700”.

Continuando ad analizzare i dati emergono le principali fasce di età di coloro che hanno compilato il questionario. Più della metà del campione ha un’età compresa tra i 14 e i 25 anni (57%), mentre gli intervistati tra i 46 e i 55 anni rappresentano il 21% del totale (cfr. grafico 2).

In merito alla domanda sulla piacevolezza della lettura, il 54% attribuisce un valore altamente positivo; il 37% attribuisce un valore sufficiente; solamente il 9% degli intervistati, quasi tutti appartenenti a una fascia di età compresa tra i 14 e i 25 anni, attribuisce valori negativi (cfr. grafico 4).

Secondo lei, come Internet e i social media stanno cambiando il nostro approccio alla lettura?

“Sono in corso numerosi studi a riguardo. I social media ma non solo, perché oggi siamo di fronte a un enorme cambiamento culturale, hanno accelerato l’approssimazione del linguaggio: è come se si fosse passati dal linguaggio dell’esattezza e della precisione a quello approssimativo, sbadato, immediato. Ciò non influisce solo sul nostro approccio alla realtà, ma anche al testo scritto”.

Un segnale di ottimismo si riscontra nel campo della lettura. L’83% dice di aver letto almeno un libro durante l’anno (cfr. grafico 6). Il 41% afferma di leggere quotidianamente in media dai 10 ai 30 minuti, mentre il 33% dai 30 ai 60 minuti (cfr. grafico 7). Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il tempo di lettura del 42% è aumentato; al contrario, quello del 26% è diminuito. (cfr. grafico 8).

Qual è il ruolo della scuola nell’avvicinamento dei giovani alla lettura?

“È necessario che la scuola acquisisca sempre più consapevolezza dell’importanza della «reading literacy», definita comunemente «educazione alla lettura». Come ha scritto Daniel Pennac nel suo libro Come un romanzo, il verbo leggere non sopporta l’imperativo, come anche i verbi amare e sognare. Educare al bisogno e alla piacevolezza della lettura sta proprio nel permettere che l’incontro tra alunno e libro sia spontaneo e non forzato; consiste nel trasmettere un fascino che il docente deve già possedere”.

Alla domanda sul genere letterario preferito non c’è una linea comune, ma i titoli appartengono alle categorie più diverse (cfr. grafico 5). Si può osservare, però, una prevalenza della narrativa, declinata nei suoi generi: romanzo d’amore (44%), giallo (30%), avventura (27%), fantasy (18%). Come si esprime a riguardo?

“In tal senso posso affermare che ciascuno di noi legge qualcosa che risulta per sé affascinante. Il mio leggere contribuisce a cercare il mio modo di essere. D’altra parte, dentro la lettura cosa andiamo a scovare se non quel desiderio di formazione interiore, quel rintracciare, come esprime bene la matrice latina del verbo, i legami che esistono nella realtà, il filo rosso che collega passato e presente?”

Il Dantedì, un cammino lungo 700 anni

Esaminando i grafici si è riscontrato che il Dantedì è conosciuto dall’89% dei partecipanti al sondaggio (cfr. grafico 9). Varie le modalità di informazione (cfr. grafico 10): prevalentemente scuola (46%), ma anche social media (25%), giornale/siti di informazione (16%) e televisione (10,5%).

L’87% ritiene utile la manifestazione del Dantedì per celebrare il Sommo Poeta (cfr. grafico 11). Solo il 36,5% ha preso parte a delle iniziative in occasione di questa giornata (cfr. grafici 12/13): momenti di lettura, approfondimento e riflessione (62%); visione di video e di trasmissioni televisive (41%); produzione di elaborati digitali (9%) e partecipazione a webinar (5%).

La domanda conclusiva del sondaggio rivela che l’82% pensa che Dante sia ancora un poeta contemporaneo (cfr. grafico 15). Perché leggere ancora la Divina Commedia?

“Ribadisco sempre che bisogna andare oltre la mera analisi stilistico-retorica delle sue opere. Dante, uomo vero, integro, affascinato del reale, della politica, della sua donna, ha tentato di dare delle risposte a quelle domande che ogni singolo uomo si pone, in ogni angolo del pianeta. È andando al cuore di quelle domande e scoprendo la sua e nostra umanità che il Sommo Poeta diventa compagno di viaggio”.

Il Sommo Poeta, dunque, è sempre con noi, oltre le celebrazioni. Tocca le nostre corde più intime, scruta negli infimi anfratti del nostro animo, getta luce sulle nostre ombre più nascoste, arriva dove noi non pensiamo di osare. Il Dantedì ci insegna a guardare Dante con uno sguardo più moderno, poiché l’umanità si è ritrovata in una nuova “selva oscura” fatta di timori e smarrimento, ma è la speranza del cambiamento a muoverci verso la luce.

Vittoria Gugliotta                                      

Il sondaggio è stato realizzato in collaborazione con la studentessa Eliana Girasole