I social network sono un servizio offerto dal web e hanno lo scopo di gestire i rapporti sociali attraverso comunicazioni testuali e/o tramite file multimediali (foto, video, audio, ecc…).
Nati alla fine degli anni ’90, i social network hanno subito un’enorme crescita globale per quanto riguarda gli utilizzatori. Ai giorni nostri sono divenuti una parte fondamentale della giornata per gli utenti, i quali trovano in queste piazze virtuali una sorta di “rifugio” dalla società in cui vivono.
Secondo un recente sondaggio pubblicato sul sito Leggionline, la fascia di età degli utenti italiani più attivi sui social va dai 25 ai 34 anni, con una percentuale equivalente a circa il 23% degli utilizzatori. Al secondo posto si trovano gli utenti di età compresa 35-44anni con il 20%. Dai 45 ai 54 anni si perde un punto, il 19%, stessa percentuale per i teenager dai 13 ai 24 anni; mentre raggiunge appena il 12% la fascia di età dai 55 ai 64 anni. Gli over, invece,65si fermano al7%.
Tra i social network più utilizzati in Italia nel 2019 vi sono: YouTube, con l’87% di intervistati che dichiara di utilizzare la piattaforma; Facebook, secondo con l’81%; Instagram al terzo posto con una percentuale del 55%; numeri che calano al 32%per Twitter e 29% per LinkedIn, il social per il profilo professionale. (2)
Tante le opportunità che i social hanno da offrire: gli utilizzatori, infatti, possono ampliare e pubblicizzare prodotti, articoli e servizi, in modo più rapido e facilitato senza alcun costo.
Grazie alla funzione “account aziendale”, presente sui social come Instagram e Facebook, ad esempio, si può classificare il profilo dell’utilizzatore con una certa categoria (Musicista, Attore, Giornalista, Atleta, etc..), che permette agli altri utenti di conoscere un determinato profilo in base ai feed che si seguono.
Se i vantaggi sono noti e visibili a tutti, come normale che sia, anche i social network hanno il rovescio della medaglia. Tra le insidie della rete, si celano fenomeni sociali come cyber bullismo, hacking, truffe. Tutti rischiche si possono ridurre con un uso e una gestione consapevole della rete, il world wide web.
Osama Bellaabada, Carmelo Giummarra