A poche ore dalla conclusione degli Esami di Stato 2021/2022, gli studenti che hanno terminato il percorso di studi all’IISS Archimede si raccontano. Raccontano le loro impressioni, i loro anni di adolescenza vissuti nel pieno di una pandemia, e parlano della scuola come luogo in cui si produce sapere e conoscenza. La prima testimonianza arriva dalla studentessa Lorena Pernagallo, la centista che saluta e ringrazia con le righe a seguire docenti e compagni di classe.
Scuola= luogo dove s’insegna e s’impara arte o scienza. La scuola è il luogo dove ci si reca per imparare, e il posto dal quale fuggire quando bisogna essere interrogati. La parola scuola ha la sua radice nella parola greca skholḗ che in origine significava “tempo libero”, in particolare dedicato allo svago della mente. Solo in seconda battuta il termine è venuto ad indicare il luogo dove si apprende, passando attraverso i significati di “luogo di discussione” e “luogo dove si fa scienza, dove si produce sapere”.
Cinque anni non si dimenticano… Noi alunni abbiamo avuto degli anni difficili, soprattutto a causa dell’emergenza Covid-19 che non ci ha permesso di vivere a pieno la scuola. Con la didattica a distanza gli alunni erano stanchi psicologicamente; tra professori che a volte non comprendevano il nostro stato d’animo, però alla fine ce l’abbiamo fatta, perché nonostante questo a scuola ho passato momenti bellissimi, che porterò sempre nel mio cuore, e altri, invece, meno belli, ma che mi hanno comunque permesso di crescere, di conoscermi meglio e di scoprire davvero chi sono le persone che giornalmente mi circondano.
Devo ammettere che non è stato semplice convivere perché, alla fine, di convivenza si tratta con così tanti ragazzi tutti diversi in una stessa classe e con professori che vogliono il meglio dai propri studenti, però il finale di questo percorso è stato fantastico. Di voi professori potrò sempre ricordare i piccoli grandi successi scolastici, i consigli che mi avete dato e i principi che mi avete trasmesso; principi per i quali lotterò sempre, come il rispetto, ad esempio, che mi ha permesso di stringere rapporti profondi con persone molto diverse da me non solo caratterialmente, ma anche fisicamente. Abbiamo affrontato sempre questioni delicate e ho capito che non serve semplicemente mirare a un voto altissimo agli Esami di Stato, ma che bisogna essere prima di tutto delle persone mature, capaci di amare il prossimo e il diverso.
La maturità non è soltanto un esame che si fa dopo cinque anni di scuola superiore. La maturità non è solo un bagaglio di conoscenze e competenze. La maturità è imparare a stare nel mondo, relazionandosi in modo corretto con gli altri, avendo stima di se stessi, facendo scelte in modo autonomo e soprattutto pensare con la propria testa, e non seguendo il branco. Non è certo qualcosa legata all’età; bisogna conquistarla con il tempo, con le esperienze. Ci sono molte persone che a vent’anni sono ancora poco mature e magari altre che a sedici lo sono già. Non è qualcosa di automatico con lo scoccare dei 18 anni!
I giorni vicini della maturità sono stati veramente pesanti: studiare notte e giorno, avere ansia di non superare un esame con un bel voto o di fare un colloquio eccellente, però ce l’ho fatta, l’emozione che ho provato nel vedere quel voto è stata bellissima. Un voto che non mi aspettavo di ottenere… ma che è il frutto di uno studio intenso di 5 anni.
Ringrazio pure i miei compagni di classe perché sono stati compagni di vita e nonostante la rabbia, le incomprensioni, i pianti saranno sempre nel mio cuore… Abbiamo affrontato la maturità insieme anche se in pochi.. ma saremo sempre quella classe di 25 ragazzi che ha fatto esaurire un istituto intero!!!
Grazie perché questi anni non torneranno più.
Lorena Pernagallo 5^C Servizi Commerciali