L’assemblea d’Istituto dell’Ipct in memoria di Rita, Cristian e Aurora

L’Istituto Superiore “Archimede” ricorda Aurora, Cristian e Rita: “Non dimenticare significa aiutare a mettere in atto comportamenti giusti”.

20 gennaio 2020: è trascorso un anno esatto dalla tragica morte di Aurora & Cristian. Questa assemblea sulla sicurezza stradale è in loro memoria!“. Così ha esordito il rappresentante dell’Indirizzo Ipct dell’Istituto Superiore “Archimede di Rosolini”, lo studente Raffaele Di Dio, ieri mattina, chiedendo di osservare un minuto di silenzio per Cristina, Aurora e Rita, rimasti tragicamente coinvolti in un incidente stradale sulla Ispica- Rosolini, lo scorso anno.

L’assemblea d’istituto organizzata dall’Ipct, tenutasi all’Oratorio Buon Pastore, si è trasformata in un vero e proprio dibattito sulla sicurezza stradale e sui comportamenti a rischio, grazie al coinvolgimento dell’Associazione Gruppo Archè e di Don Luigi Vizzini.

Bisogna sensibilizzare sia i ragazzi di 14/16 anni che prenderanno il patetino e perciò giuderanno il motorino e sia i ragazzi ormai maggiorenni che prenderanno la patente e guiderano auto sull’importanza della sicurezza e sul pericolo che si corre ogni giorno sulle strade” ha ricordato il prof. Franco Piazzese, il responsabile di plesso che ha moderato l’incontro.

L’adolescenza – ha commentato Don Luigi Vizzini– è un momento molto bello che mette in evidenza quanto di bello ci sia in ognuno di voi. Il grande mistero che è la vita è nelle mie mani, ma nelle mie mani c’è anche la vita degli altri. L’esperienza dell’anno scorso deve dare uno slancio più forte alla nostra vita: perché loro continuano a vivere se noi diamo alla nostra vita lo slancio giusto.

Il suo appello è stato ripreso e approfondito dalle psicologhe dell’Associazione Archè. A partire dalla dott.ssa Daniela Giunta che, in apertura d’incontro, ha parlato della genesi del gruppo, nato all’indomani di un altro drammatico incidente che costò la vita a un giovane ispicese, Orazio.
“Meglio essere rimproverati da mamma e papà se li svegliate alle tre di notte per farvi venire a prendere in discoteca che mettervi alla guida con la mente non lucida dopo aver bevuto, fatto uso di sostanze o semplicemente perché avete sonno. Meglio un brutto rimprovero – ha continuato la psicologa- che non poter più uscire per colpa di un incidente causato da noi”.

La dott.ssa Giusy Lo Piccolo, dopo aver ringraziato la scuola per l’opportunità data all’associazione di incontrare questi ragazzi per parlare di sicurezza stradale e di comportamenti a rischio in adolescenza, si è soffermata sulle magliette con la stampa di una fotografia di Aurora e Cristian, indossate da alcuni studenti: “Non c’è una risposta alla morte ingiusta di questi ragazzi. Ogni mattina, aprendo i social, quasi sempre leggo notizie di incidenti stradali, alcuni causati proprio da giovani che hanno bevuto o fatto uso di sostanze stupefacenti o semplicemente a causa della distrazione provocata dal cellulare. Se esistono le regole stradali – ha continuato la psicologa- vi è un motivo. Il nostro obiettivo non è dirvi di non bere bensì quello di informarvi sui rischi che correte e aiutarvi a proteggere la vostra vita. Uscite pure il sabato sera per divertirvi perché è giusto, ma divertitevi con responsabilità, organizzatevi affinché chi guida sia sempre lucido. Oggi indossate queste maglie per non dimenticare ma non dimenticare significa anche impegnarsi a mettere in atto comportamenti giusti”.

Infine, la dott.ssa Valeria Blandino ha parlato dei rischi sulla salute derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti quando si è alla guida: “La percezione del rischio che si ha a questa età è potenzialmente ridotta. Per questo dobbiamo conoscere le conseguenze dei nostri comportamenti. Il grande inganno delle sostanze tossiche e delle droghe è che i danni non si vedono nell’immediato ma si manifestano nel tempo”.

L’assemblea si è chiusa con il ringraziamento ai relatori da parte della vicaria prof.ssa Maria Di Noto, che ha portato il saluto della dirigente dell’Istituto Superiore “Archimede”, la dott.ssa Maria Teresa Cirmena.

Il messaggio, dunque, è arrivato forte e chiaro: la vita è una e preziosa, non ci è data una seconda possibilità. Mettere in atto un comportamento sbagliato, mette a rischio anche la vita di altri. Perché, come ha ricordato la dott.ssa Giunta: “Ogni essere umano è libero di scegliere: scegliere significa essere consapevoli”.

Consapevoli che certe ferite, come la scomparsa della nostra Aurora, la studentessa dei Servizi Alberghieri che quest’anno assieme a noi avrebbe conseguito la maturità, non cicatrizzano. Ferite aperte di un dolore muto a cui, come possibile, anche noi studenti – riunendoci per riflettere- abbiamo provato a dare un senso.

Mariachiara Pirosa