Parla il prof. Raffaele Di Dio, da studente dell’Archimede a docente ITP tre mesi dopo la maturità

Da studente dei Servizi Alberghieri all’Istituto di Istruzione Superiore “Archimede” di Rosolini a docente ITP presso l’istituto “Pellegrino Artusi” di Riolo Terme. La storia di Raffaele Di Dio.

Il fatto non costituirebbe una notizia se non fosse che il passaggio dal banco di scuola alla cattedra è avvenuto in tempi record. Solo tre mesi sono trascorsi da quando Raffaele Di Dio ha salutato i docenti della VA, sezione cucina, lo scorso luglio, a quando, nel mese di settembre, riceve una mail che gli cambia la vita.

Mi ero da poco diplomato, nutrivo la speranza ma mai avrei pensato di ricevere la convocazione da parte di un istituto scolastico già dopo l’estate, a tre mesi dall’Esame di Stato“, commenta il diciannovenne che, 48 ore dopo aver accettato l’incarico di docente ITP presso l’Istituto “Pellegrino Artusi” di Riolo Terme, parte alla volta dell’Emilia Romagna, firma il suo primo contratto a scuola e si prepara a conoscere le sue classi.

“All’inizio ero un po’ disorientato: ho lasciato Rosolini quasi da un giorno all’altro. Quando sono arrivato al Pellegrino Artusi, non conoscevo nessuno. Le prime volte in classe, non riuscivo quasi a stare fermo dietro la cattedra. Fa un certo effetto abbandonare la zona di confort del banco della seconda fila, quello che ho sempre preferito, facendo il salto della barricata. In questi pochi mesi, così intensi e ricchi, difficili ma formativi, ho capito molte cose e ho scoperto che, a scuola, in primis, sono i docenti ad imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.” 

In realtà, non c’è da meravigliarsi se l’ex studente rosolinese abbia raggiunto un traguardo professionale ambito in tempi così rapidi giacché, scegliendo l’indirizzo di studio dei Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, l’accesso alla docenza è possibile con il diploma di Tecnico dei servizi della ristorazione, congiunto al diploma di qualifica di Operatore dei servizi della ristorazione, settore cucina.

Il percorso professionale di Raffaele sarà sicuramente luminoso e lo possono affermare i professori che lo hanno seguito e accompagnato nel quinquennio in via Rossini. Di Dio, infatti, si è contraddistinto per spirito di iniziativa e di imprenditorialità, per l’educazione e la disciplina che lo hanno portato nell’ultimo anno a ricoprire anche un incarico di responsabilità, quello di rappresentante di plesso I.P.C.T. L’ex studente si è sempre speso per contribuire fattivamente al benessere della comunità scolastica. La maturazione del giovane, della sua interiorità, delle sue competenze teoriche, pratiche ed operative, oggi gli permettono di avere il profilo giusto per ricoprire con profitto e serietà un nuovo ruolo, quello di docente, contribuendo alla formazione di tanti giovani che, come lui in passato, hanno scelto l’istituto professionale dei Servizi Alberghieri.

I docenti educano i giovani, li incoraggiano a guardare avanti e a prepararsi a dare il loro apporto alla crescita della società. E per un docente – commenta orgoglioso il prof. Giovanni Tona, responsabile di plesso dei Servizi Alberghieri e docente ITP di cucina che ha seguito Raffaele durante gli anni all’Archimede- il successo di un ex studente è un successo per la scuola, ma trasmettere un sapere al punto da invogliare lo studente a seguire le orme dei professori di indirizzo, è sicuramente la massima gratificazione. Oggi Di Dio è un collega che condivide, grosso modo, la mia sorte. Anche io – conclude– ho ricevuto l’incarico di ITP che ero ancora molto giovane e conosco l’imbarazzo dei primi giorni, quando si ha sempre paura di sbagliare e quando ci si ritrova ad avere come colleghi quelli che fino a qualche anno prima erano figure quasi mitologiche: i tuoi professori. Sono emozioni indescrivibili e la storia di Raffaele oggi è il segno che, dopo una buona semina, bisognerà solo attendere pazienti una feconda raccolta. Nel suo caso l’attesa è stata davvero breve e il successo meritato.

La storia di Raffaele, a voler utilizzare una metafora culinaria, è la prova che la scuola è il lievito di una società che potrà evolvere e migliorare solo partendo proprio dalle fondamenta, dall’educazione, e dalla possibilità di costruire quel bagaglio di competenze professionali e civiche che permetteranno ai cittadini di domani di cogliere opportunità e di affermarsi come uomini e professionisti.

Porto nel cuore tutti i docenti di questa scuola, la dirigente scolastica Maria Teresa Cirmena e i miei compagni di classe. Qui ho vissuto gli anni più belli e intensi della mia vita. I miei insegnanti non mi hanno trasmesso solo saperi, mi hanno aiutato durante il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta a capire chi avrei voluto diventare, ed oggi, nel mio nuovo ruolo, scelgo di ispirarmi a loro che sono stati prima di tutto maestri di vita!“.

Alessandra Brafa