“Quando l’amore diventa un’altra cosa”. Le classi prime incontrano il Comitato per le Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa

Nell’ambito dei percorsi attivati dall’IISS Archimede sull’educazione alla legalità, si è svolto lunedì 27 febbraio un interessante incontro per sensibilizzare le classi prime alla tematica della violenza di genere.

Quando l’amore diventa un’altra cosa”. È questo il titolo della video testimonianza di una donna, vittima di violenza, proiettato durante la conferenza sulla legalità, svoltasi lunedì 27 febbraio all’IISS Archimede di Rosolini. Un incontro promosso dalla Dirigente Scolastica Maria Teresa Cirmena e curato del Comitato per le Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa, che si inserisce nell’ambito dei percorsi di Educazione Civica.

Le due relatrici, l’avvocato Loredana Scifo e l’avvocato Ornella Iuvara, hanno approfondito la tematica dinanzi alla giovane platea di studenti e studentesse delle classi prime dell’istituto rosolinese, come vero e grave problema di violenza perpetrata contro le donne basata sul genere.

Casi di aggressione e rabbia al termine di banali liti nella relazione di coppia, prevaricazioni, insulti, molestie, manipolazioni dolose, maltrattamenti, stalking, minacce, abusi sessuali e ogni tipo di comportamento vessatorio da parte dell’altro partner: questi sono i drammi delle donne che subiscono violenza fisica, sessuale, economica, psicologica.

Il messaggio destinato agli adolescenti è quello di divenire sentinelle, essere responsabili, individuare i segnali allarmanti che celano in modo inconsulto comportamenti devianti di uomini malati. Oggigiorno, nonostante la vergogna, la paura e l’impotenza, abbiamo maggior presa di coscienza sulla violenza fisica palese, manifesta e conclamata, ma ancora risulta difficile prevenire quella psicologica che è più subdola e arcana.

Prevenzione, denuncia e coordinamento degli interventi nei casi delle vittime devono essere gli indicatori su cui porre in essere le valutazioni del rischio e la formazione di operatori in rete che agiscono di pari passo con l’autorità giudiziaria.

L’incontro ha affrontato l’importanza dell’esistenza di servizi gratuiti destinati alla popolazione femminile per supportare coloro che sono vittime di violenza procacciando strumenti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere assistenza legale, aiuto concreto, sostegno morale.

Fondamentale è garantire ai giovani la conoscenza del numero unico nazionale a cui rivolgersi in caso di violenze, abusi o stalking: il 1522. Attivato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Dipartimento per le Pari Opportunità il 1522, attivo tutti i giorni ininterrottamente, è in grado di ricevere richieste di aiuto tramite operatrici specializzate.

La devastazione delle vite determina la necessità di conforto e vicinanza sin dall’individuazione degli interventi in ambito giudiziario. Durante l’incontro, per far comprendere ai ragazzi, le azioni avviate dall’autorità giudiziaria nei casi di violenza domestica e di genere, è stato condiviso un video esplicativo attraverso cui la dott.ssa Sabrina Gambino, Procuratore della Procura della Repubblica di Siracusa, unitamente al suo team, ha chiarito che “alla segnalazione del fatto costituente reato segue la fase delle indagini preliminari destinate alle investigazioni atte ad accertare la responsabilità penale della persona denunciata per violenza“. Toccanti le altre proiezioni video, realizzate dal Comitato per le Pari Opportunità, in cui si recitano la lettera scritta da Patrizia La Vecchia (componente del Comitato) e la poesia “Ferite a morte” di Serena Dandini.

La conferenza, introdotta dal saluto della vicaria prof.ssa Maria Di Noto, ha aperto le riflessioni sulla violenza contro le donne, attraverso la lettura della prosa “Non era amore”, redatta dalla medesima docente. Gli studenti della classe 1^B Liceo Scientifico, sotto la guida della prof.ssa Tonina Gradanti, hanno dato voce alle sofferenza di coloro i quali vivono ancora nell’ombra.

La campagna di sensibilizzazione lanciata nel corso dell’incontro, educa a non subire comportamenti repressivi umilianti da parte di un pari, invitando ad osservare, monitorare e rilevare, consapevolmente sulle dinamiche soggettive e relazionali della coppia.

Prof.ssa Maria Di Noto