L’8 marzo all’Archimede nel segno della vicinanza alle sorelle e ai fratelli del Congo

L’8 marzo dell’Archimede: una giornata per riflettere e per manifestare la vicinanza della nostra comunità scolastica a quella del Congo.

Che l’8 marzo non sia un giorno come gli altri, non ci piove. Da un lato il fastidio nel vederlo spesso ridotto al suo mero valore commerciale, dall’altro la necessità di non arrendersi per ciò che resta da conquistare o da difendere nella faticosa strada delle donne alla libertà e alla parità. Un cammino che si percorre sin da giovani, da qui l’importanza, così come accaduto oggi nella nostra scuola, di ritrovarsi per riflettere e crescere nel confronto con l’altro, dibattendo temi diversi ma che giungono a una meta comune: il benessere della collettività.

Lodevole, in tal senso, l’iniziativa degli studenti del Liceo dell’Istituto Superiore Archimede di Rosolini che, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, hanno promosso, in data odierna, un’assemblea di istituto moderata dal vice presidente provinciale della comunità studentesca, lo studente Lorenzo Gennaro, che ha intervistato don Stefano Trombatore.

L’evento, tenutosi nell’Aula Biblioteca di Via Sipione e trasmesso in diretta streaming a tutte le classi del plesso, nel rispetto delle norme anticovid, si è aperto con i saluti della dirigente scolastica, dott.ssa Maria Teresa Cirmena, che ha parlato della petizione (che è possibile firmare da questo link) lanciata dai sacerdoti di Rosolini per rispondere all’emergenza umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo. La dirigente Cirmena, dopo il suo appello, ha passato la parola al relatore unico della mattinata, don Stefano Trombatore.

Il nostro ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci hanno acceso una luce che adesso tocca a noi tenere ancora viva. Non spegniamo la luce sui tanti massacri che i nostri fratelli del Congo ogni giorno subiscono…”.Ha così esordito il prete rosolinese, rispondendo a seguire alle domande di Gennaro che hanno permesso di spaziare su tanti e differenti temi di stretta attualità. Dalla violenza di genere all’aborto, don Stefano ha ribadito l’urgenza di reagire ai drammi del secolo, riscoprendo sentimenti e valori fondamentali, in primis, empatia, amore e libertà.

Partendo da una presa di coscienza condivisa, dunque, gli studenti si sono fatti portavoce del desiderio di condurre una vita insieme possibile solo nel rispetto reciproco, necessario oggi come in futuro. Le donne, infatti, sono ormai un motore fondamentale per la società civile, non solo per il ruolo ricoperto in ambito lavorativo, ma anche per l’inestimabile ‘lavoro’ di cura e la dedizione alla famiglia, che richiedono molte volte il ritardo o la rinuncia alla realizzazione professionale o alle aspirazioni individuali.

Un incontro quello della mattinata, che si inserisce nell’ambito delle iniziative svolte contemporaneamente oggi nel mondo, che ha rinnovato l’importanza dell’impegno e della memoria affinché l’8 marzo non sia una giornata per “far festa”, ma che l’Italia, che già gode di un avanzato sistema giuridico di pari opportunità, possa sviluppare compiutamente le necessarie condizioni per una concreta parità di sostanza e per una maggiore diffusione della “cultura di genere”.

Vittoria Gugliotta