Giovani dipendenti

Giovani indipendenti dipendenti

Lo scrittore francese Albert Camus diceva che “la vita è la somma di tutte le tue scelte“. Ma diciamolo, quante volte noi giovani scegliamo senza farci influenzare? Poche. 

Si parte con la prima vera e consapevole scelta all’età di 13-14 anni, quella della scuola superiore. Una scelta che non è così semplice come crediamo. Per tanti motivi…

Amici&parenti
Amici e parenti esercitano un’importante influenza su di noi. Spesso, si sceglie un indirizzo di studi rispetto ad un altro perché lì si iscrive l’amico oppure perché consigliato da mamma e papà. Quante volte avremo visto persone che scelgono una scuola anziché un’altra perché i genitori vogliono che il proprio figlio studi in quel determinato luogo, dimenticando, purtroppo, di assecondare le naturali attitudini dello stesso?

Piano B
Come secondo punto abbiamo le varie scusanti, del tipo: “Posso pur sempre cambiare” o “Lì non vado perché il greco è difficile”. Bene, alla prima scusante si può facilmente ribattere dicendo che la famosa passerella dei primi due anni spesso incide negativamente sul percorso di studi. Se decidi di cambiare indirizzo, ti ritrovi a fare corsi di recupero e non sarai comunque alla pari di un tuo compagno di classe che è lì dal primo giorno. Alla seconda giustificazione posso solo dire che quando si studia con metodo e costanza, nessuna materia è realmente difficile.

I trasporti
Una cosa che esaspera i giovani sono i trasporti. Spesso si sceglie l’istituto della propria città non perché veramente interessati a quel percorso formativo, bensì perché non si ha voglia di svegliarsi presto al mattino per prendere l’autobus.

Privi di un pensiero politico
Curioso è il caso di quando diventiamo maggiorenni. Siamo chiamati a votare già a 18 anni e a quel punto scopriamo di essere privi di un pensiero politico ben delineato. Questo accade quando scegliamo di disinteressarci della “cosa pubblica” preferendo chiudere la questione con una frase provocatoria: “Tanto la politica è corrotta!“. Allora come possiamo procedere? Affidandoci ai genitori, ancora una volta.

Tutti uguali per la paura di sentirsi diversi
Subito dopo la scelta del superiore, noi ragazzi iniziamo a sentirci onnipotenti, creatori del nostro destino e indipendenti. Iniziamo, però, al contempo, ad essere più influenzabili e ci ritroviamo a fumare quella sigaretta che ci fa sentire potenti, a bere alcolici tanto per divertirci, “tanto lo fanno tutti, perché devo fare la guastafeste?” e poi così via. Spesso roviniamo senza rendercene conto la nostra vita e il nostro corpo per non sentirci esclusi da quel gruppo che crediamo essere migliore di tutti. Iniziamo, cioè, a farci influenzare dalla massa. Se loro vanno lì, io li seguo. Se loro partecipano, partecipo pure io. Tutto ciò non solo non ci arricchisce ma anzi ci depaupera. Ci uniformiamo dimenticando le nostre passioni, lasciando che ci guidino come fossimo pecore.

Quando suona l’ultima campanella…
Siamo anche chiamati a scegliere se continuare o no gli studi. Curioso anche come non si sviluppino ancora completamente le nostre attitudini. Già all’inizio del quinto superiore si inizia con l’Orientamento, ma esso spesso provoca solo confusione nelle persone indecise. Poi dobbiamo metterci il cuore in pace con gli affitti, con le tasse, i viaggi per tornare a casa e mantenere la nostra fittizia indipendenza. Diventiamo indipendenti da un punto di vista personale, ma dipendiamo ancora dai genitori per le spese di tutto, fino a quando non avremo un profitto totalmente nostro. Alla fine, noi giovani scegliamo ma dipendiamo sempre da chi sostiene, fisicamente, spiritualmente, in un modo o nell’altro.

Forse dobbiamo ancora capire che noi giovani, con le nostre idee, siamo i soli veri artefici di un cambiamento che parta dalle nostre aspirazioni. Non è mai tardi per scegliere un futuro di libertà, all’altezza dei nostri sogni. Un futuro sempre più vicino, che bisogna costruire e a cui bisogna esercitarsi, con spirito critico, sin dalla tenera età.

Rita Elisabeth Rubino