Il Panettone dell’Archimede
Il panettone è il dolce natalizio per antonomasia.
Ma quali sono gli ingredienti che lo rendono così appetibile?
Ce lo rivelano i docenti dell’indirizzo Alberghiero dell’Archimede di Rosolini.
Il segreto sta in una lunga e lenta lievitazione dell’impasto e nell’uso esclusivo del tradizionale “lievito madre”, portato a maturazione, dopo una serie di lunghi rinfreschi.
Una volta pronto il lievito madre, si può procedere con un primo impasto di acqua e farina, che dovrà rimanere a riposo per ben 12 ore. Solo allora, verrà aggiunta dell’altra farina assieme ai tuorli d’uovo, al burro e allo zucchero. Il tutto dovrà essere lasciato a maturare e lievitare per altre 8-10 ore.
Successivamente, all’impasto verranno ancora aggiunti altra farina, zucchero e uova, insieme al miele, alla bacca di vaniglia e ad aromi naturali.
Infine, l’impasto sarà completato con l’aggiunta finale di burro, sale, frutta candita o cioccolato.
Il composto, versato negli stampi, dovrà così riposare ulteriormente per almeno altre 6 ore, per poi essere infornato, cotto e…mangiato!
Quale sia l’origine di questo caratteristico dolce e perché sia legato proprio al periodo natalizio, non ci è dato saperlo con certezza, infatti sono svariate le leggende e gli aneddoti che ambiscono a spiegare come nasce il panettone.
Alcune di esse sono decisamente bizzarre e curiose, come quella che narra che alla fine del XV secolo, in occasione della cena della vigilia di natale, presso la corte milanese di Ludovico il Moro, il cuoco bruciò per errore il dessert che avrebbe dovuto conquistare tutti gli ospiti. A salvare la situazione fu un aiutante di cucina, chiamato Toni, che cercò di rimediare, utilizzando l’ultimo panetto di lievito madre rimasto, al quale aggiunse farina, uova, zucchero, uvetta e canditi. Da quel giorno quel dolce, soffice e nato per errore, venne chiamato “Pan de Ton” o “Pan del Toni” da cui appunto “Panettone”.
Questa è solo una delle tante storie legate al panettone. Una cosa, però, è certa: l’origine del panettone affonda le sue radici in epoca medievale nella consuetudine di preparare pani arricchiti da frutta, semi e spezie. Mentre, la classica forma del panettone risale, invece, solo agli anni ’20 del ‘900, quando Angelo Motta, decise di aggiungere il burro al suo panettone e di fasciarlo con la carta paglia. Il risultato è l’iconica forma, rimasta invariata ancora oggi.
Con questa deliziosa immagine, visto l’approssimarsi delle festività natalizie, l’Istituto Archimede, con a capo la sua Dirigente Maria Teresa Cirmena, augura a tutti Buon Natale e Buone Feste “con l’auspicio che in ciascun cuore possano nuovamente germogliare i semi della ragione, della pace, della solidarietà e della convivenza civile”.
Prof.ssa Viviana Calvo.