L’Istituto Superiore Archimede partecipa all’iniziativa di cittadinanza attiva il  “Bosco Urbano”

Martedì 22 novembre scorso, alcune classi, in rappresentanza di tutti gli studenti frequentanti l’Istituto Superiore Archimede di Rosolini, accompagnate dai Proff. Sara Brafa, Giovanna Floriddia, Sebastiano Raimondo e Corrado Vaccaro, hanno partecipato a un evento promosso dall’Associazione per il recupero dei boschi autoctoni “RimboschiAmo”.

            Tale associazione ha come missione la forestazione e il recupero ambientale, in zone sia rurali che urbane, nonché la condivisione di una cultura sull’ambiente, con particolar attenzione sul Val di Noto. Ecco che i nostri studenti sono stati invitati a recarsi presso l’area industriale di Rosolini, che è stata individuata come luogo ideale per poter avviare un progetto di tal genere e hanno assistito alla piantumazione di alcuni alberi, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni cittadine.  Insieme agli allievi di tutti gli altri istituti (di ogni ordine e grado) del comune di Rosolini, i nostri ragazzi hanno avuto, così, l’opportunità di approfondire la loro conoscenza della flora autoctona della zona sud-est della Sicilia, nonché di osservare e capire come si sviluppa un bosco sin dal principio

            Il coinvolgimento degli studenti rientra, ovviamente, nei percorsi di educazione civica, educazione ambientale ed educazione legale e soddisfa la legge 107 del 2015, in quanto risulta un modo per sensibilizzare le nuove generazioni all’impegno di coltivare e di far crescere la cultura della legalità come esercizio e pratica di cittadinanza attiva, attraverso l’assunzione di responsabilità per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute psicofisica, prendendosi cura, in questo caso, in prima persona di un bosco, obiettivo principale del progetto.

Durante l’evento abbiamo avuto la possibilità di conoscere il Segretario dell’associazione, l’Avvocato Riccardo Bianca. Queste le sue parole: “Il nostro progetto nasce dal desiderio di ripristinare la natura del Val di Noto con la piantagione di un bosco urbano: natura, dunque, inserita in un contesto urbano. Sappiamo che si tratta di un progetto ambizioso, dato che le piante boschive non vivono bene in ambiente antropico, ma siamo sicuri di essere riusciti a trovare il posto giusto, creando la giusta sinergia con i vari soggetti coinvolti, sino al raggiungimento del primo obiettivo, quello di oggi: la messa a dimora. Da qui, parte la seconda fase, ovvero la cura durante la crescita, e tutti, in diversa misura, siamo coinvolti, perché il bosco è patrimonio degli studenti, ma anche dell’intera comunità”.

Prof. Sebastiano Raimondo