Pensare global, agire local: i giovani dell’Archimede in sciopero per il “climate change”

Dalla protesta alla proposta: i giovani dell’Archimede portano al centro del dibattito pubblico i temi del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile.

Era stato pensato per venerdì 3 marzo, il corteo che si sarebbe snodato tra le strade del centro cittadino, in occasione della manifestazione nazionale promossa dal movimento internazionale Fridays for Future. Nonostante l’annullamento a causa del maltempo, noi giovani dell’I.I.S.S. Archimede di Rosolini vogliamo comunque rimarcare le nostre priorità, tramite l’astensione dalle attività didattiche e l’utilizzo della stampa e dei social.

A spiegare come gli studenti intendano l’esigenza di una equa e reale transizione ecologica nel nostro territorio, è la rappresentante di Istituto Anita Maltese, che manda un deciso appello alle istituzioni affinché vengano incentivate misure concrete, immediate e durature sui temi del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile:

“La crisi climatica sarà l’ostacolo più grande che la nostra generazione si troverà a fronteggiare. Ultimamente si sente spesso parlare di transizione ecologica, energie rinnovabili, futuro green, eppure mentre il mondo si avvicina inesorabilmente al punto di non ritorno, si rimane a guardare convinti che ci sia ancora tempo. Spesso sono le stesse istituzioni che tendono a sottovalutare il problema e non sembra esserci un progetto concreto ed incoraggiante per contrastare un pericolo che ormai sembra farsi sempre più incombente”.

Alla luce di queste parole, si capisce infatti che i concetti di sostenibilità ambientale ed emissioni restano fondamentali per le nuove generazioni, ma sono ormai da considerarsi acquisiti su scala globale, anche alla luce di una sensibilità collettiva che pone un’attenzione crescente a questi aspetti.

Manca adesso il passo successivo: partendo da una presa di coscienza condivisa, noi studenti e studentesse dell’Archimede ci consideriamo pronti a promuovere, soprattutto in ambito cittadino, un’ottica glocale (termine nato dalla fusione di global local), affinché, facendo leva sul riconoscimento dell’interattività tra sfera globale e sfera locale, si possa pensare alla transizione ecologica come a un’opportunità sistemica di coniugare le esigenze mondiali di crescita sostenibile e di lotta allo spreco con quelle territoriali di competitività e innovazione.

Questa prospettiva rappresenta infatti la formula migliore per comuni come il nostro che può vantare bellezze e beni culturali a torto considerati minori e che vanno salvati dall’incuria e dall’abbandono per puntare a un’ottica di ammodernamento degli assi portanti dell’economia made in Sicily. Crediamo infatti che il settore turistico e l’agricoltura possano diventare strategici per la transizione ambientale, da avviare partendo proprio dall’innovazione e dalle risorse del territorio.

Un’offerta diversificata, fatta di qualità e prossimità, caratterizzata dalla tutela dell’ambiente e dei tesori naturalistici e culturali della nostra zona, dalla valorizzazione dei prodotti tipici (quali le specialità gastronomiche), dalla produzione di prodotti freschi e certificati, a km zero e biologici tramite fonti di energia rinnovabile (come l’energia solare ed eolica), per offrire il meglio dei prodotti della nostra terra in un’ottica di attiva partecipazione democratica tra cittadini, imprese e istituzioni.

Come ribadisce la rappresentante di Istituto: “Noi studenti dell’Archimede non abbiamo nessuna intenzione di scendere a patti con un mondo che sta crollando sotto i nostri occhi, un mondo rigoglioso che dovrebbe appartenerci e che invece potrebbe esserci consegnato avvizzito ed esausto. Crediamo nella centralità delle nuove generazioni nei processi decisionali del nostro comune. Non accetteremo nessun compromesso e non ci accontenteremo di slogan vuoti, pronunciati esclusivamente per comprare il nostro consenso, ma andremo avanti a lottare fino a quando qualcuno non ascolterà le nostre richieste e non si adopererà per ridarci in mano il futuro che ci spetta di diritto”.

Vittoria Gugliotta