Gli studenti della II B del Liceo Scientifico presentano ‘Siria, l’ecatombe continua’

Dieci anni di guerra civile hanno trasformato la Siria in un Paese ridotto in macerie, sprofondandola nel baratro del dramma umanitario.

Il Covid-19 ha fatto calare l’attenzione su ogni altra emergenza globale, ponendo in secondo piano i conflitti intestini di cui ormai da un decennio è teatro la Siria.

All’inizio del decimo anno di guerra, la situazione nella regione rimane estremamente critica: la drammatica catastrofe umanitaria, che vede milioni di sfollati interni o rifugiati, è ora ulteriormente aggravata dalle conseguenze della pandemia di Coronavirus.

All’Istituto Superiore Archimede di Rosolini si è dato spazio a un elaborato multimediale sul conflitto siriano, intitolato Siria, l’ecatombe continua e realizzato da alcuni studenti della II B del Liceo Scientifico.

L’approfondimento è calato nell’ambito del percorso formativo di Educazione Civica, affrontato assieme al prof. Giuseppe Agosta, docente di storia e geografia, le cui finalità sono declinate sulla formazione di cittadine e cittadini consapevoli delle dinamiche globali, con lo scopo di renderli protagonisti della costruzione di un mondo più giusto e dell’esercizio dei propri diritti e delle proprie responsabilità verso gli altri.

Il video, realizzato dagli studenti Vittoria Gugliotta, Francesco Di Lorenzo, Eliana Girasole, Vittorio Spadaro e Ilaria Cavallo, abbraccia alcune delle numerose e poliedriche sfaccettature del conflitto siriano.

Tenendo conto dei dati forniti dal 2011 ad oggi, nel video si passano in rassegna i momenti principali della guerra civile, che vede contrapposti il regime in carica e i ribelli dell’opposizione, fino a giungere all’ecatombe umanitaria e alla distruzione del patrimonio archeologico. Dopo un breve excursus storico sulla nascita dell’affascinante Paese mediorientale, esito di conflitti e contrattazioni a livello internazionale, vengono fornite informazioni riguardanti la condizione femminile delle donne siriane, sino alla situazione pandemica nel Paese.

I numeri del conflitto continuano ancora a intimorire per entità e portata, numeri che tuttavia non sembrano in grado di suscitare soluzioni definitive per porre fine a un conflitto che passerà amaramente alla storia come una delle più devastanti tragedie umanitarie del XXI secolo.

Vittoria Gugliotta